giovedì 19 maggio 2011

Signora, le assicuro che non sono suo figlio

Dopo tanto averci pensato, ho finalmente deciso di inaugurare questo blog. Perché a lavorare come operatore in un RadioTaxi di follie se ne sentono veramente tante, al punto che spesso penso che nel raccontarle la gente possa pensare che esagero volutamente. La cosa drammatica è che non è così.
In ogni caso parto con la chiamata che mi è rimasta più impressa, risalente a oltre un anno fa. I dialoghi non sono precisi per ovvi motivi di memoria, ma il senso è esatto al 99%. I nomi sono inventati perché A: non me li ricordo e B: vorrei evitare denunce varie

Operatore: "Radiotaxi buongiorno"
Cliente: "Si salve, cercavo Roberto"
O: "Signora mi dispiace, ma ha sbagliato numero"
C: "Impossibile"
O: "Guardi, questo è un Radiotaxi e le assicuro che qui non ci lavora nessun Roberto"
C: "Le dico che non ho sbagliato numero" (con tono stizzito)
O: "Signora, le assicuro che ha sbagliato numero, questo è un Radiotaxi"
C: "E io le dico che non posso aver sbagliato numero, perché ho chiamato dalla rubrica del cellulare casa di mio figlio"
O: "Le cose sono due. O io sono suo figlio, o lei ha sbagliato numero. E posso assicurarle che non sono suo figlio"
C: "Le dico che non ho sbagliato, ho fatto lo 01/234789"
O: "No signora, questo è lo 01/2345"
C: "Ah si, allora forse potrei aver sbagliato" (con tono ancora più stizzito)

Ad un certo punto mi ero convinto che mi avrebbe accusato sul serio di essere il figlio :D

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